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"Ho introdotto questo libro di appunti disordinati con il racconto dell'incontro fra due italiani di Mantova che si riconobbero italiani ancor prima della modesta celebrazione provinciale dell'Unità d'Italia del centocinquantenario del 1961 o anche del 2 giugno 1946. Erano allora ad incontrarsi due poeti mantovani come Virgilio e Sordello, come sarebbe stato nel 1943 fra due maestri elementari e sindacalisti della terra di Romagna, Mussolini e Bombacci o, nel deprecato Ventennio, in Trinacria fra due maestri del pensiero siciliano come Pirandello e Gentile; o come sarebbe stato se Araldo di Crollalanza incontrasse, dalla sua Puglia, in una Calabria diversa dall'attuale, Michele Bianchi, anch'egli figlio del Meridione di un'Italia che si riconosceva Patria. L'Italia allora vedeva i veneti e i siciliani assieme a bonificare le terre Pontine che erano dei papi, coi quali essi non erano più in guerra dall'11 febbraio 1929, quando un mangiapreti romagnolo dal carattere focoso aveva riportato all'Italia anche i cattolici più ribelli allo Stato Nazionale. L'unità dell'Italia millenaria quel giorno poté dirsi compiuta. Era il Ventennio."